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Nel primo semestre del 2024 la chiesa rupestre del Croficisso di Lentini (SR), torna ad aprirsi al pubblico per visite guidate mensili. Riceviamo e ripubblichiamo sul nostro blog le informazioni relative alle aperture programmate:
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Per il nuovo post del blog Hermes Sicily Guides & Tours, datato 25 dicembre, non potevamo che scegliere un argomento natalizio come quello della rappresentazione della natività. La scena della natività, oggi radicatissima tradizione grazie ai presepi, trova rappresentazioni dalle epoche più antiche in varie forme artistiche, dalla pittura al bassorilievo. Ed è sempre curioso, indagando la storia di una città, chiedersi quale sia la più antica rappresentazione della natività presente. Se a Modica, nelle varie chiese potrete trovare degli stupendi presepi artigianali, in primis quello della chiesa di Santa Maria di Betlemme, il primato della natività più antica spetta invece probabilmente ad un bassorilievo, la cosiddetta "lunetta Berlon".
Questo antico dettaglio architettonico è ubicato lungo il muro esterno dell'odierna chiesa di Santa Maria di Betlemme, lungo via Posterla/via Santa Maria, raggiunta anche da chi scende a piedi dal castello dei conti. Il nome di questo fregio architettonico deriva, oltre che per la sua forma geometrica, dal fatto che in origine esistevano in quell'areao diverse chiese tra cui quella di Santa Maria di Berlon o Santa Maria delle Cateratte. La lunetta si data al XVI sec. ed è un'opera in pietra calcarea di artisti locali rappresentante l'adorazione dei pastori. Sono ancora visibili le tracce di colori che un tempo abbellivano il bassorilievo oltre ad una iscrizione in caratteri gotici di difficoltosa interpretazione che fa riferimento alla chiesa di Berlon e probabilmente al 1512 come anno di posa della lunetta. Il termine Berlon nell'opinione di diversi studiosi sarebbe la storpiatura della parola Betlemme, passando dalle parole Belèn-Berlon. Nel bassorilievo, consumato dal tempo e dalle intemperie, si riconoscono ancora le figure di Maria e Giuseppe, il bambin Gesù, il bue e l'asinello e sullo sfondo pastori e angeli. Uno studioso locale, Francesco Pellegrino, ha ipotizzato che l'opera sia ben più di una lunetta artistica ma che fosse una vera e propria meridiana a camera scura che a mezzogiorno permetteva l'ingresso dei raggi solari dal foro ancora oggi esistente per andare a illuminare un dettaglio interno della chiesa. Se così fosse la posizione attuale della lunetta Berlon sarebbe traslata rispetto a quella originale in quanto per funzionare dovrebbe essere esposta a sud. E' un'ipotesi di grande fascino se poi si pensa che a Modica anche in un'altra chiesa, quella di San Giorgio è presente una meridiana. A proposito, a Modica esiste anche un'altra interessante rappresentazione della natività, di appena un secolo più moderna, e posta all'interno della chiesa di San Giuseppe, a ridosso del castello dei Conti.
Oggi Modica è una vivace cittadina a vocazione turistica il cui centro storico è patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco. Le guide abilitate Hermes Guides & Tours sono prenotabili su richiesta per tour privati di Modica per gruppi, comitive o anche visitatori individuali. Oltre alla visita alle bellezze artistiche della città un assaggio del tipico cioccolato Modica è una tappa d'obbligo per chi visita la città iblea.
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Siracusa è una città dalla storia plurimillenaria i cui monumenti attirano e affascinano turisti da tutto il mondo. Neanche il mondo del cinema e neanche il più celebre archeologo di Hollywood sono rimasti insensibili davanti al richiamo della storia della più potente tra le colonie greche e dei suoi affascinanti resti archeologici. Il film "Indiana Jones e il quadrante del destino", quinto capitolo cinematografico delle avventure dell'archeologo, attinge infatti a piene mani nella storia siracusana e nei suoi luoghi. A partire dalla trama che vede Indy sulla tracce della più mirabolante tra le invenzioni di Archimede, il genio siracusano vissuto nel III sec. a.C. e proseguendo con le ambientazioni. L'ultima avventura del dott. Jones lo vede infatti affrontare un lungo viaggio che avrà come meta proprio la Sicilia e la città di Siracusa. Ben lo sanno i Siracusani che hanno ancora il vivido ricordo della troupe cinematrografica impegnata in città per le riprese. Ma dove si trovano le location siracusane utilizzate durante le riprese di Indiana Jones? In questo post cercheremo di dare alcuni utili informazioni per quanti intendono visitare Siracusa, andare sulle tracce di Indy e magari del mirabolante quadrante del destino realizzato da Archimede. Cercheremo in ogni caso di evitare il più possibile gli spoiler per quanti non avessero ancora visto il film.
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Modica, in provincia di Ragusa è la città delle cento chiese e del cioccolato oltre ad essere patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco grazie al suo centro storico barocco. Eppure, arrivando in città, molto spesso, il primo monumento che attira lo sguardo del visitatore è un monumento che ha origini medievali: il castello dei conti. La contea di Modica si origina dopo la guerra del vespro e la cacciata degli angioini, con la nomina del governatore Federico Mosca. Nei secoli la contea si espanderà in quanto a potere e prosperità, tanto da essere considerata un regno nel regno. Simbolo di questo potere sarà il castello, edificato sulla collina del Pizzo, uno dei quattro colli che oggi caratterizzano la città iblea. La città di Modica fin dalle sue origini più antiche si è sviluppata intorno a questa collina e gli scavi archeologici vi hanno mostrato fasi abitative risalenti all'età del bronzo.
Originariamente il castello dei conti, realizzato probabilmente già in epoca normanna (il castrum è attestato per la prima volta nella bolla di Anagni del 1255), era dotato di cinque torri e quattro porte ma i terremoti e i lavori di modifica, lo hanno reso in gran parte irriconoscibile sebbene ancora oggi uno dei simboli cittadini sia la più recente "torre dell'orologio" che sovrasta la città dal basamento di un'antica torre. Oltre ad essere una cittadella fortificata che ha visto avvicendarsi il governo delle famiglie Chiaramonte e Cabrera, il castello di Modica era anche il luogo dove si amministrava la giustizia e fu sede della gran corte e delle carceri.
Dopo lunghi anni di restauro il castello è tornato fruibile al pubblico. Allo stato attuale il monumento viene gestito direttamente dal comune di Modica e l'ingresso è gratuito. La visita guidata al castello dei conti può essere anche richiesta come opzione integrativa nelle visite guidate alla città di Modica con le guide Hermes Sicily.
All'interno del castello è oggi possibile di visitare alcune celle delle antiche carceri dove, sui muri, sono ancora presenti graffiti e disegni lasciati dai prigionieri. I diversi ambienti delle carceri erano divisi per uomini e donne oltre che per i galantuomini. Vi era poi anche una fossa, scavata nel pavimento e con un'unica piccola apertura e che era destinata ai carcerati destinati alla pena peggiore. Quest'area del castello in origine ospitava anche gli ambienti del castellano e del boia e la cappella.
Da questo primo spiazzale un sentiero permette di raggiungere la punta estrema della collina del Pizzo e la torre dell'orologio, dalla quale si ammira un bellissimo panorama su Modica bassa.
La parte centrale dell'area dell'antico castello e oggigiorno occupata da immobili realizzati in tempi più recenti. Negli ultimi secoli infatti l'area fu utilizzata come sede di tribunale prima e orfanotrofio poi, fino a diventare un contenitore culturale ai giorni nostri.
Nell'ala opposta della fortezza gli scavi archeologici hanno messo in luce le fondamenta delle varie fasi di vita della fortezza, dall'epoca normanna in poi. Tra questi i resti di una imponente torre poligonale e dei dammusi. Una imponente scala metallica, realizzata con gli ultimi lavori di valorizzazione, consente infine di raggiungere il fianco orientale della collina che si affaccia sulla cava che un tempo era percorsa dal torrente Pozzo dei Pruni, ove insistono vari ingrottamenti e tunnel. Le grotte presenti sul fianco del colle sono disposte su diverse quote ed hanno diversi nomi tradizionali come, ad esempio le "grotte del conte Ruggero". Sono state censite oltre 460 cavità che sono state variamente utilizzate nel corso dei secoli, dal periodo tardo antico a quello medievale, fino a epoche recenti. Una delle grotte, chiamata la "Pirciata" è addirittura un lungo cunicolo che mette in comunicazione i due versanti opposti del colle.
La riapertura al pubblico del castello dei conti a Modica aggiunge un altro suggestivo monumento nel percorso turistico cittadino che oltre al barocco offre adesso anche tracce antecedenti il terribile terremoto del 1693. Una visita alla fortezza è però sicuramente consigliata anche, solamente, per il magnifico panorama che i terrazzamenti offrono sul centro storico di Modica.