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Santa Lucia è la santa patrona di Siracusa e, come è facile immaginare, la festa dedicata alla Santa è l'evento religioso più partecipato della città. In realtà di feste e processioni dedicate a Santa Lucia, a Siracusa ne esistono due: la prima domenica di maggio ricorre la festa del patrocinio di Santa Lucia, comunemente chiamata anche Santa Lucia delle quaglie mentre il 13 dicembre vi è la ricorrenza festeggiata in tutta la cristianità. Lucia è infatti particolarmente ricordata anche in diverse zone dell'Italia settentrionale o in paesi nordici come la Svezia. La vergine nacque però a Siracusa, all'epoca dell'impero romano e venne martirizzata nella sua città nel 304 d.C. Per tale motivo, visitando Siracusa è possibile trovare numerose opere dedicate alla Santa. Tante sono le opere moderne o le edicolette con la scritta "W Santa Lucia" che scandiscono le tappe della processione che a dicembre vede i fedeli percorrere il tratto urbano compreso tra Piazza Duomo e la basilica di Santa Lucia, luogo dove la tradizione vuole il martirio della Santa. Di seguito però vogliamo dare anche una rapida carrellata su alcune delle opere d'arte più celebri.
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Siracusa fu una delle più fiorenti e potenti colonie greche tanto da rivaleggiare con città come Atene, Cartagine e Roma. Gli antichi la descrivono come una pentapoli, composta cioè da cinque città diverse (Ortigia, Neapolis, Akradina, Tyche ed Epipoli) e Cicerone nelle Verrine ci parla dei suoi monumenti e delle opere d'arte. Tanti erano anche i templi presenti nella città e dedicati alle principali divinità del pantheon greco e in particolar modo ai culti maggiormente diffusi nella madrepatria Corinto. Purtroppo lo spoglio medievale e l'espansione urbanistica nel dopoguerra hanno fatto sì che non vi siano grandi resti monumentali conservati come accade invece nella valle dei templi di Agrigento o a Selinunte. Siracusa vanta sì monumenti antichi straordinari come il teatro greco o l'ara di Ierone, oggi parte del parco archeologico della Neapolis ma in quanto ai principali edifici religiosi l'Athenaion, il tempio dedicato ad Atena, dea della saggezza è oggi inglobato nel duomo di Siracusa mentre le fondamenta dell'Artemision, dedicato alla dea della caccia Artemide si trovano nei sotterranei di Palazzo Vermexio, sede del comune. Dell'antico Olympieion, dedicato a Zeus rimangono in piedi due colonne mentre il santuario di Demetra e Kore si conserva soltanto nelle fondamenta. Di uno dei maggiori templi siracusani rimane però ancora in piedi parte della monumentale struttura e desta sempre ammirazione nel turista che visita Siracusa. Si tratta del tempio di Apollo, il primo monumento che il viaggiatore incontra quando si appresta a visitare Ortigia, il centro storico di Siracusa.
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Siracusa, quarta città siciliana per numero di abitanti e capoluogo dell'omonima provincia, dovrebbe essere una tappa fissa per chi visita la Sicilia orientale. La città vanta infatti importantissimi monumenti (l'oratore romano Cicerone la definì la più grande tra le colonie greche d'occidente), un incantevole centro storico, un'invidiabile posizione sul mare e un'ottima gastronomia. La Sicilia è però una regione che offre tantissime scelte e luoghi da vedere per il turista e non sempre si ha a disposizione il tempo per programmare un soggiorno fisso o prolungato nella città aretusea. Con questo breve articolo vogliamo dare alcuni consigli a quanti, nella loro visita in Sicilia, stanno programmando soltanto una tappa "di passaggio" a Siracusa. Di seguito diamo una serie di utili consigli su cosa vedere e come muoversi per visitare Siracusa in mezza giornata.
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La riserva naturale di Cavagrande del Cassibile è una delle più belle e celebri aree naturalistiche protette della provincia di Siracusa, celebre anche per gli incantevoli laghetti di Avola. La riserva di Cavagrande si trova a sud del capoluogo, a pochi chilometri dal paese di Avola. Istituita nel 1990, questo parco naturale si estende per quasi 2700 ettari. Cavagrande con i suoi panorami selvaggi ben rappresenta il tipico paesaggio del sudest siciliano con il tavolato calcareo dei monti Iblei, tagliato da una serie di cave, non realizzate artificialmente ma veri e propri canyon scavati dai corsi d'acqua che li attraversano. Cavagrande è il più grande e suggestivo tra i canyon dei monti Iblei, grazie anche alle sue imponenti pareti rocciose a strapiombo che in alcuni punti raggiungono l'altezza di 500m e grazie soprattutto alle incantevoli vedute dei piccoli laghetti che il fiume Cassibile forma in più punti della cava. Oggigiorno la cava, di proprietà della regione siciliana, è fruibile al pubblico e tantissimi visitatori vi si recano in tutte le stagioni per godere della bellezza dei suoi sentieri naturalistici o per cercare refrigerio al bordo del fiume.