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L'area archeologica della Neapolis è il più importante parco archeologico di Siracusa e una meta quasi obbligata per il turista in visita alla città di Archimede. Al suo interno è possibile visitare alcuni tra i più noti monumenti antichi della città come il teatro greco o le latomie con l'orecchio di Dionisio e la grotta dei cordari. Uno dei monumenti più peculiari è però sicuramente una grande piattaforma di pietra calcarea che accoglie il visitatore che si appresta ad entrare nel parco archeologico: si tratta dell'ara di Ierone II. Come lo stesso nome odierno del monumento ci fa intendere si tratta di una costruzione voluta dal tiranno Ierone II, vissuto nel III sec. a.C. Quella di Ierone II fu probabilmente l'epoca di massimo splendore della città, pochi decenni prima della guerra con Roma e conseguente conquista di Siracusa. Le are ovvero gli altari dedicati ai sacrifici degli dei erano comuni nel mondo greco. Potevano essere di piccole dimensioni, addirittura domestiche oppure monumentali come è il caso dell'ara di Ierone II a Siracusa. La piattaforma calcarea ancora oggi visibille misura circa 198m di lunghezza e 23m di larghezza ed è pertanto il più grande altare conosciuto nel mondo greco.
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Il parco archeologico della Neapolis di Siracusa è l'area monumentale più visitata della città e una tappa quasi o
bbligatoria per chi si trova in visita nella città di Archimede. Se avete avuto modo di visitare l'area della Neapolis in questi ultimi anni avrete notato che il percorso fisso di visita consentiva sì di ammirare i principali monumenti ma non comprendeva in realtà l'intera estesione del parco. Da numerosi anni il percorso monumentale aperto ai visitatori include infatti la latomia del Paradiso, l'Orecchio di Dionisio, il teatro greco, il ninfeo, l'ara di Ierone (sebbene vista dall'esterno) e l'anfiteatro romano, lasciando però chiusa al pubblico una vasta area delle latomie. Stando ai comunicati ufficiali della direzione del parco archeologico di Siracusa, questa situazione dovrebbe cambiare a partire dalla primavera 2021.
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Tra i tanti culti religiosi attestati nella Siracusa greca vi era anche quello della dea Cibele. Non si trattava di una divinità tradizionale del pantheon greco ma, in particolar modo a partire dall'epoca ellenistica, divinità di tradizione orientale e spesso associate a culti misterici, fecero la loro comparsa tra i riti religiosi. L'area archeologica più celebre tra quelle legate al culto di Cibele, in Sicilia orientale è quella dei Santoni nei pressi di Akrai (Palazzolo Acreide) ma nel corso degli scavi archeologici in Sicilia sono stati trovati svariati reperti afferenti al culto di Cibele e Attis, in parte esposti al museo archeologico "Paolo Orsi" di Siracusa. A fine ottocento gli studiosi Saverio Cavallari e Adolfo Holm hanno anche individuato e studiato un bassorilievo ubicato alle porte di Siracusa.
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La grotta di Senebardo è un ipogeo cristiano localizzato nel territorio di Palazzolo Acreide (SR), lungo i fianchi del colle che ospita anche l'area archeologica di Akrai. Si tratta di un territorio estremamente ricco di testimonianze archeologiche che vanno dall'età del bronzo al medioevo. La grotta di Senebardo è un vasto e monumentale ipogeo che arricchisce il valore panoramico che il belvedere sotto il quale è posto già possiede grazie all'incredibile visuale sull'entroterra siciliano. Il sito è fuori dai grandi percorsi turistici e seppur vincolato non rientra all'interno della cinta del sito archeologico di Akrai. In anni passati, per la sua peculiarità e suggestione, a più riprese ne è stata tentata la valorizzazione allestendo un sentiero e organizzando visite guidate in occasione di eventi locali.
Con grande rammarico, nel corso dei periodici sopralluoghi effettuati dalle nostre guide nel territorio, ci siamo resi conto che parte degli interventi di valorizzazione di questi anni sono stati vanificati dalla distruzione volontaria e sistematica del sentiero attrezzato. Fino a inizi 2020 la grotta era comodamente raggiungibile in quanto una staccionata di legno delimitava il sentiero dando modo agli occasionali visitatori di appoggiarsi nei tratti in pendenza che conducono all'ipogeo di Senebardo. Ignoti hanno sistematicamente smantellato la staccionata accumulandone i pezzi sulla spianata davanti alla grotta dove ancora oggi sono posizionati senza alcun intervento da parte degli enti pubblici. Il sentiero evidentemente non ha avuto alcuna recente opera di manutenzione in quanto la vegetazione folta tende ormai a ricoprirlo e trovarne l'accesso risulta difficile per quanti sono desiderosi di visitare questo sito archeologico in quanto non sono presenti indicazioni o cartelli di sorta e una recinzione di corda posta sul ciglio del belvedere, probabilmente da privati, oblitera totalmente l'accesso.
La grotta di Senebardo è un'importante testimonianza archeologica risalente al periodo paleocristiano che arricchisce il vasto patrimonio culturale di Palazzolo Acreide e i possibili itinerari di visita per i turisti. Come professionisti del turismo, le guide turistiche abilitate di Hermes Sicily Tours ritengono una grave mancanza da parte degli enti preposti l'incuria in cui versa il sentiero di accesso e l'assenza di vigilanza che ha portato allo smantellamento delle strutture lignee. E' nostra speranza che gli enti preposti: soprintendenza, parco archeologico di Siracusa e Comune di Palazzolo Acreide provvedano in tempi brevi al ripristino dei luoghi e assicurino il non ripetersi di tali circostanze in futuro. Il patrimonio monumentale regionale da anni versa in difficili condizioni per via della difficile situazione finanziaria degli enti e per tale motivo e a maggior ragione è importante preservare al meglio per la collettività i siti fruibili.